LA CONCLUSIONE DELLA COSTELLAZIONE
LA CONCLUSIONE DELLA COSTELLAZIONE
Ma come andrete via al termine della vostra costellazione? O delle costellazioni a cui avete assistito e che vi sono in qualche modo risuonate e hanno ricordato una vostra tematica coerente ad un dato momento della vostra vita? Premettiamo che la RISOLUZIONE al tema avverrà in un passo successivo a quello in cui il vostro percorso di guarigione e arrivato e cioè nel presente. La terapia è un percorso e ha bisogno di tempo cronologico mentale. Non avviene in un secondo e anche quando la comprensione si irradia in voi come un’esplosione di liberazione, il cervello ha bisogno poi di mantenere alte queste energie per mantenere quello stato di beatitudine.
Veniamo quindi alla conclusione e a cosa aspettarsi: una volta che la messa in scena avrà mostrato l’origine traumatico e il costellatore e il gruppo avrà partecipato coerentemente con il vostro stare in quell’immagine alla sua riparazione ad un certo punto il costellatore chiuderà la costellazione. Succederà nel momento in cui riconoscerà in voi uno di questi vissuti:
1 . non avrete capito e la costellazione vi avrà fatto arrabbiare perché non ve lo aspettavate perché è troppo per voi, perché il vostro ego vi dice non è così.
La Costellazione allora vi ha comunque guariti poiché vi è servita a vedere che tutto quello che avete fatto vi è servito ad avere il coraggio tale per vedere una cosa un punto di vista completamente nuovo, ma che sarà l’inizio della vera svolta guaritrice.
In una semplice demo fra la cliente e il corpo in una signora che per professione utilizzava una dote fisica, in quanto artista di professione, la costellazione mostrò che il corpo in realtà era completamente staccato dall’anima e dalla persona, che, in effetti aveva uno stile di attaccamento un po' evitante. La signora si rifiutò di concedermi qualsiasi tentativo di mostrarle che quella era l’inizio di una consapevolezza che poteva accompagnarla verso una pacificazione di una sua tematica di vita. Della quale nelle precedenti sessioni mi chiedeva indagine e risoluzione. Si rifiutò, si chiuse, mise le braccia conserte, e passò il resto delle successive giornate del laboratorio a umiliare le sue compagne, vantando molta consapevolezza e mettendosi, a suo dire, a disposizione della loro crescita, lei che “aveva molta esperienza in percorsi e vita”. L’ultima volta che ci vedemmo mi attaccò, come ciliegina, per un commento autoironico leggero (su di me) che feci. Il suo messaggio era: “ Io non cambio, non rompo la mia fedeltà e il mio equilibrio trovato in anni”.
Auguro a quella persona buona vita come gliel’ho augurato in quell’istante e ringrazio l’esperienza che mi ha fatto ricordare per sempre quanto i meccanismi di protezione di sopravvivenza innescati dopo i traumi infantili vincano sempre, anche per tutta la vita in molte persone, oltre l’amore vero per se stesse.
Non è non giudizio, non è la volontà, non è il potere, non è l’umiltà, non è l’amore per la vostra famiglia o la disperazione nel tentativo di cercare una soluzione a qualche difficoltà momentanea ciò che dovrebbe farvi muovere per aprirvi a questo meraviglioso momento di connessione con le vostre memorie e con l’amore per la vostra famiglia. Dovrebbe essere semplicemente l’amore per onestà verità degli avvenimenti e autenticità.